Allergie nei bambini

di | Maggio 13, 2018

Cosa è l’allergia?

Per allergia si intende una reazione dell’organismo verso una sostanza con cui l’organismo viene a contatto che viene riconosciuta come ostile dall’organismo stesso e quindi combattuta con le armi a disposizione del sistema immunitario. Le reazioni che viviamo come un fatto allergico, in realtà non sono provocate dalla sostanza stessa ma sono la conseguenza della reazione del nostro corpo alla presenza della sostanza che innesca la reazione.

Molte persone soffrono di allergia a qualcosa, più tipicamente ai pollini che si rendono presenti nell’aria in determinati periodi dell’anno ma molte altre sostanze anche comuni possono provocare allergia; diversi frutti la possono provocare in una certa percentuale di individui, molti sono allergici alle fragole o alle pesche, molti altri alla frutta secca oppure esistono allergie generate da sostanze chimiche, detersivi, sostanze maneggiate nell’attività lavorativa, il nickel presente in bigiotteria, solventi, molti sono allergici anche al lattice, ad esempio, presente nei guanti monouso.

Allergia inalatorie e da contatto

Occorre distinguere tra allergie inalatorie, ossia dovute all’ingresso nel sistema respiratorio di certe sostanze e quelle da contatto, cioè provocate dal contatto di sostanze con la pelle. Queste ultime danno luogo soprattutto a problemi di tipo dermatologico, arrossamenti, eczemi, eritemi, fino anche a fessurazione della pelle ma quelle inalatorie sono le più fastidiose e anche le più pericolose, peraltro anche le più frequenti, soprattutto nei bambini.

Una grande percentuale di bambini soffrono di allergie a pollini delle piante, soprattutto graminacee e parietaria, le più frequenti ma anche ad altri tipi di pollini. I bambini reagiscono con maggiore potenza all’aggressione di questi allergeni perché il loro sistema immunitario è fortemente reattivo e manca ancora della corretta modulazione che si presenta in età più adulta.

Le reazioni allergiche nei bambini

Andiamo a considerare due tipi di allergeni prevalenti nei bambini, i pollini e gli acari, tralasciando le allergie da contatto e da alimenti, presenti ma in percentuale inferiore. I pollini entrano in contatto con l’organismo attraverso il naso, soprattutto, provocando un ispessimento infiammatorio delle mucose. Entrano in azione i mastociti, gli eosinofili e i linfociti T, speciali cellule nel sangue con il compito di combattere l’aggressore. Queste cellule provocano un aumento dell’infiammazione delle mucose nasali che producono copiosamente muco.

Compaiono starnuti in sequenza in serie spesso di 10 o più e la respirazione dal naso diviene difficoltosa per via dell’ostruzione sia per il muco che per l’ispessimento delle mucose. Spesso l’infiammazione si estende anche agli occhi che si arrossano e lacrimano: è la rinite allergica. Gli allergeni riescono anche a penetrare nelle vie respiratorie provocando infiammazione dei bronchi e la conseguente reazione di contrazione dei bronchi stessi in un meccanismo di ostacolo alla penetrazione degli allergeni: compare anche l’asma allergica.

Un analogo meccanismo si realizza a causa degli acari ma con una più spiccata componente asmatica che nasale. La cura si impone, innanzitutto con farmaci antistaminici a cui si associano decongestionanti nasali, mentre l’asma richiede spesso un trattamento più deciso con l’uso di cortisone. Se la reazione è prolungata o molto marcata il medico valuterà l’opportunità di iniziare una terapia desensibilizzante con i vaccini antiallergici.

Spesso la reazione allergica si fa meno intensa con la crescita, notando una minore severità oltre i 12 anni. Anche molti adulti soffrono di allergie stagionali ma in queste persone la reazione asmatica è meno frequente e marcata, pur richiedendo comunque una cura decisa.