Il mal di testa: cause e rimedi

di | Dicembre 14, 2018

Il mal di testa, più propriamente cefalea, è un dolore localizzato al capo con caratteristiche variabili in base alla causa sottostante. Si tratta di un sintomo estremamente comune, con un impatto importante sulla qualità della vita di chi ne soffre in modo ricorrente.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità oltre il 90% delle persone ha sperimentato un episodio di cefalea almeno una volta nella propria vita mentre il  50% di esse ha avuto un episodio nell’ultimo anno.

La Classificazione Internazionale delle Cefalee” (ICHD), diffusa dall’International Headache Society distingue tre categorie principali:

  • Cefalee primarie
  • Cefalee secondarie a una patologia organica come febbre, infezioni, neoplasie
  • Nevralgie craniche e altre cefalee

Cefalee Primarie

Costituiscono la forma più comune di mal di testa e non sono legate a una precisa causa sottostante.

Le principali cefalee primarie sono la cefalea tensiva, l’emicrania e la cefalea a grappolo. Esse di differenziano per peculiari caratteristiche in termini di qualità del dolore, intensità, localizzazione, durata, frequenza degli episodi e sintomi di accompagnamento.

In generale il dolore può essere costrittivo, lancinante o gravativo, può essere localizzato in una regione della testa circoscritta (es. frontale), su un solo lato (emicrania) o diffondersi all’intero capo.

I sintomi di accompagnamento possono includere: nausea, vomito, fastidio alla luce, ai rumori o agli odori, lacrimazione, rinorrea, sudorazione.

NeI soggetti che soffrono di mal di testa ricorrente è possibile riconoscere una predisposizione genetica su cui di solito intervengono uno o più fattori scatenanti.

I più comuni fattori di rischio per cefalea sono disturbi del rachide cervicale, malattie infiammatorie e autoimmuni, malformazioni vascolari, difetti visivi, depressione, stress, malocclusione dentaria, fumo, consumo di alcolici, privazione di sonno.

Il mal di testa da cervicale è molto frequente e dipende da processi infiammatori, degenerativi o esiti post-traumatici a carico del rachide cervicale, il quale è dotato di una ricca innervazione di tipo dolorifico.

Cefalee secondarie

Rappresentano il gruppo meno comune ma il loro riconoscimento è importante perché possono essere la spia di un’ampia varietà di patologie, alcune di esse potenzialmente gravi.

La classificazione ICHD individua le seguenti forme di cefalea:

  • Cefalea da traumatismo cranico e/o cervicale
  • Cefalea da disturbi vascolari cranici o cervicali
  • Cefalea da disturbi intracranici di natura non vascolare
  • Cefalea da uso di sostanza o sua sospensione
  • Cefalea da infezioni
  • Cefalea da disturbo dell’omeostasi
  • Cefalea da patologie a carico delle strutture facciali o craniche
  • Cefalea da disturbo psichiatrico

La diagnosi  è di competenza medica è può essere necessario sottoporsi ad indagini biochimiche o strumentali.

Il trattamento della cefalea

Non è sempre necessario impostare un trattamento specifico: è esperienza comune che l’episodio di cefalea si risolva spontaneamente nell’arco di alcune ore o assumendo un comune analgesico da banco (paracetamolo, fans).

La terapia preventiva della cefalea è indicata in genere su prescrizione specialistica quando gli episodi sono molto frequenti, tendono a durare a lungo o non sono responsivi ai farmaci sovra citati.

Il mal di testa muscolo-tensivo, da “cervicale” beneficia di trattamenti fisioterapici mirati al ripristino dell’articolarità del rachide, alla riduzione della contrattura muscolare e all’educazione posturale.

Il trattamento delle cefalee secondarie dipende dalla causa sottostante.

Quando il mal di testa è particolarmente intenso, sono presenti sintomi o segni neurologici o consegue a un trauma cranico, è opportuno rivolgersi al medico al fine di escludere cause potenzialmente gravi.